Dopo la morte di Vincent Van Gogh il figlio del suo postino fidato viene incaricato di recapitare una lettera al fratello Theo Van Gogh. Scoprirà però che quest’ultimo però è morto a distanza di sei mesi dal fratello. La consegna diventa a questo punto una vera e propria indagine sulla vita e la morte di Vincent.
Questo piccolo capolavoro è nato dalla collaborazione dei registi Dorota Kobiela e Hugh Welchman. Un team di artisti è stato radunato e ha ricalcato fotogramma dopo fotogramma scene reali di attori in un teatro di posa, in piena tecnica Van Gogh e ispirandosi a sue 94 opere diverse.
Attraverso l’utilizzo di questa tecnica lo spettatore è interamente catapultato in un thriller di arte e pittura che non può che coinvolgere completamente.
Dietro il film abbiamo un lavoro immane ma il risultato è assolutamente soddisfacente.
La narrazione non risulta affatto noiosa, siamo interamente catapultati nel mondo e nella vita del grande padre dell’arte moderna
Un’opera simile non era mai stata realizzata e ha ovviamente riscosso successo immediato dal pubblico e dalla critica, vari riconoscimenti e una candidatura come miglior film d’animazione al Golden globe 2018.
Benedetta Sisinni