Slovenia: ritrovato il cadavere di Davide Maran

Davide Maran, polizia di Lubiana: “Ritrovato nel fiume corpo dello studente scomparso il 25 marzo”

La notizia che nessuno voleva sentire purtroppo è arrivata; dura, fredda, lancinante come la lama di un fendente che penetra nelle carni. Saranno state queste le sensazioni provate dai cari del giovane Davide Maran, quando gli inquirenti sloveni hanno reso nota l’identità del cadavere recuperato lungo il fiume Ljubljanica. Il ritrovamento è avvenuto durante le ricerche interminabili iniziate sin dal giorno della scomparsa e condotte dalla polizia insieme ai vigili del fuoco, ai sommozzatori e a una squadra di pescatori.

A far trapelare la notizia è un comunicato della polizia locale, in cui si aggiunge che dall’autopsia disposta dal giudice non sono risultate tracce di violenza. Il giovane originario di Cento, nel ferrarese, si trovava nella città slovena di Lubiana per frequentare un master in fitochimica e viveva temporaneamente in un ostello. Secondo le ricostruzioni, l’ultima volta è stato visto all’alba di domenica 25 marzo in via Kersnikova, all’uscita di una nota discoteca. Indossava una giacca verde scuro, scarpe marroni e un berretto di lana nero.

E' Davide Maran il cadavere rinvenuto a Lubiana martedì scorso - Facebook

Ad aprile la polizia aveva lanciato un appello per la ricerca di due persone che portavano a spasso un cane nella stessa zona dove Davide era stato visto nei filmati delle telecamere di sicurezza. Le ricerche dei mezzi di soccorso sloveni si sono da sempre concentrati sul fiume, con l’ipotesi che il giovane possa esservi caduto. A confermare poi l’identificazione del corpo è stata anche l’Ambasciata italiana che ha anticipato la comunicazione formale che giungerà in settimana da parte della polizia slovena.

Grande è stato lo stupore di conoscenti e familiari, che fino alla fine avevano smentito l’idea dell’allontanamento volontario del giovane ferrarese. “Non lo avrebbe mai fatto, era legato alla famiglia e coscienzioso: un ragazzo bravo e responsabile“,  raccontavano gli amici interpellati tra marzo ed aprile scorso. Erano addirittura giunte delle segnalazioni prima da Treviso e poi dalla zona del bellunese, ma nessuna di esse aveva avuto un riscontro positivo, fino alla triste verità di queste ore. A lasciare un suo commento è anche il sindaco di Cento, Fabrizio Toselli, che dice: “Abbiamo tutti sperato fino all’ultimo istante di poter riavere Davide“. Speranza che purtroppo si è spenta definitivamente dopo l’analisi del Dna, anche se non è ancora possibile stabilire le cause del decesso. A tal proposito ogni dubbio potrà essere fugato solo nelle prossime settimane a seguito di maggiori approfondimenti sulle indagini.

 

Santoro Mangeruca

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