Perchè ti alzi dal letto la mattina?

Perchè ti alzi dal letto la mattina?

Sì, proprio così.
Ti sei mai posto questa domanda?

Ecco, un’altra roba motivazionale! Perchè ho aperto quest’articolo?” starai pensando.

Sta’ tranquillo, non c’è nulla di “Just do it” o “Yes you can”.

Shia LaBeouf stamattina è rimasto a casa.

 

 

Quello che voglio spiegarti oggi è il concetto di Ikigai, originario del Giappone e meritevole di attenzione.

Ah! Si tratta di moralismo orientale, cose spirituali e mamma mia noi occidentali siamo tutti avidi

 

No, hai frainteso ancora.
Lasciami spiegare e goditi il viaggio, ti prometto che ne uscirai arricchito.

O almeno ti avrò tenuto compagnia in un momento “morto” della giornata.

Tutti, in un certo momento della vita, o delle nostre giornate, ci chiediamo qual è il significato di ciò che facciamo.

Perchè sto studiando?

Cosa farò dopo?

Ho un sogno?

Cosa mi spinge a impegnarmi ogni giorno?

Le risposte potrebbero essere le più variegate.
Molto spesso però avvertiamo che qualcosa manca, che un reale motivo non c’è, o che semplicemente quello stesso motivo è un artifizio. Insomma, non ci crediamo davvero.

Studio perchè voglio diventare avvocato

Lavoro per potermi permettere di girare gli Stati Uniti quest’estate

Il mio sogno è costruire una famiglia

Sono motivazioni molto forti e con un grande peso.
Il problema è però un altro: senti un fuoco nel tuo petto ogni volta che ti impegni per concretizzare il tuo motivo?

Senti proprio quell’urgenza che ti toglie il sonno?

Riconosci di poter essere l’unico a realizzare quell’obiettivo?

Tutto questo non vuol dire che devi distruggerti di stress o essere fanatico. È soltanto sana dedizione.

Se è così, allora congratulazioni!
Hai un Ikigai.

Ma cos’è un Ikigai? Definiamolo meglio.

Il termine Ikigai può essere tradotto in “scopo della vita” o “ragion d’esistere”. È il motivo per cui ci alziamo dal letto la mattina.

Molto diffuso ad Okinawa, nel sud del Giappone, sembra essere il segreto della stupefacente longevità dell’area, appartenente alle famose “zone blu”.

Nel libro “Il metodo Ikigai. I segreti della filosofia giapponese per una vita lunga e felice” Héctor García e Francesc Miralles sostengono che 24,55 centinaia di persone ogni centomila sono centenari.
Si sono recati personalmente nel rinomato “villaggio dei centenari” popolato da soltanto tre mila abitanti e hanno conosciuto anziani pieni di vita e in ottima salute.

Sicuramente svolgono importanti ruoli l’attività fisica, l’alimentazione e il senso di appartenenza alla comunità.
È tuttavia decisiva la filosofia dell’Ikigai, ben radicata in questa gente.

Come si può vedere dall’immagine riportata, l’Ikigai è un’intersezione tra:

 

 

-Ciò che amiamo fare

-Ciò di cui il mondo ha bisogno

-Ciò per cui possiamo essere pagati

-Ciò che sappiamo fare

 

 

Se l’intersezione esclude uno o più cerchi non ci si sentirà completamente soddisfatti.
Infatti fare ciò che amiamo e saperlo fare anche bene ci rende soddisfatti, ma anche inutili.
Fare bene qualcosa ed essere pagati ci semplifica la vita, ma ci sentiamo vuoti.
Fare qualcosa di utile per il mondo ed essere anche pagati ci entusiasma, ma c’è sempre instabilità, non siamo dove vorremmo essere.
Mettere al servizio del mondo ciò che sappiamo fare può renderci felici, ma non abbiamo una sicurezza economica su cui contare.

Come si vede, giramo molto vicini al nostro Ikigai, senza mai afferrarlo davvero.

Ognuno di noi ha un suo Ikigai.
Magari qualcuno ne è già consapevole, qualcun altro lo sta ancora cercando.
È necessaria una paziente ricerca, la quale passa dall’incontro con la propria parte più profonda.

È importante comprendersi davvero.

A volte, per iniziare la ricerca, è sufficiente quella piccola scintilla che ci fa rifiutare di limitarsi a vivere fino alla fine dei giorni concessici qui.

È quel desiderio di avere uno scopo più grande, di aver vissuto per realizzare qualcosa più grande di noi che ci fa porre domande.

Porre l’attenzione su questo concetto ha molta importanza in un mondo frenetico e senza certezze. Siamo sempre più insoddisfatti e infelici, ingurgitiamo esperienze per colmare il vuoto.

Basterebbe scoprirsi, o per meglio dire Ri-scoprirsi.
Ogni nostra piccola azione acquisirebbe un significato diverso.
In definitiva, saremmo più felici senza togliere o aggiungere altro alle nostre vite.

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       Angela Cucinotta

di Redazione UniVersoMe

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