Notte di San Lorenzo: storia e leggenda

La notte di San Lorenzo  ha origini molto antiche, e solo successivamente fu associata al significato religioso del martirio di San Lorenzo. La leggenda narra che egli fu arso vivo su una graticola e le stelle cadenti altro non erano che i carboni ardenti che gli diedero la morte.

Si tratta di una leggenda che trova spiegazione in un passato che ancora ignora l’astronomia, ma che ancora oggi viene tramandata: da qui infatti deriva il nome della notte di San Lorenzo, il ricordo proprio del santo che fu arso vivo sui carboni ardenti.

La notte del 10 agosto, ogni anno, gli occhi degli italiani nel mondo si rivolgono speranzosi al cielo, per cogliere al volo una stella cadente.
Se scientificamente la caduta delle stelle è da imputarsi al passaggio, all’interno dell’orbita visiva terrestre, degli asteroidi della costellazione Perseo (detti appunto Perseidi), culturalmente la pioggia di stelle è stata elaborata in modo più poetico.

Questa notte è infatti, da tempi immemori, dedicata al martirio di San Lorenzo, dal III secolo sepolto nell’omonima basilica a Roma, e le stelle cadenti sono le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio, che vagano eternamente nei cieli, e scendono sulla terra solo il giorno in cui Lorenzo morì, creando un’atmosfera magica e carica di speranza.
In questa notte, infatti, si crede si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di San Lorenzo, e ad ogni stella cadente si pronuncia la filastrocca “Stella, mia bella stella, desidero che…”, e si aspetta l’evento desiderato durante l’anno.

Nella tradizione popolare, le stelle del 10 agosto sono anche chiamate fuochi di San Lorenzo, poiché ricordano le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire, poi volate in cielo.
Anche se in realtà San Lorenzo non morì bruciato, ma decapitato, nell’immaginario popolare l’idea dei lapilli volati in cielo ha preso piede, tanto che ancora oggi in Veneto un proverbio recita “San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti”.
Questa tradizione è così radicata e evocativa che anche il grande poeta Giovanni Pascoli vi dedicò la famosa poesia “X agosto”, in cui rievocò la morte del padre ucciso in un’imboscata proprio quel giorno.

Dove andare la notte di San Lorenzo?

La notte di San Lorenzo cade il 10 agosto, in piena estate: un periodo perfetto per mettersi con il naso all’insù ad osservare il cielo e le stelle. Naturalmente però, non tutti i posti sono perfetti per vedere le Perseidi infuocarsi: è importante che sia molto buio e bisogna anche sperare che non sia una notte di luna piena altrimenti il cielo sarebbe troppo illuminato. Armatevi di chitarra e falò in riva al mare ricordando che il luogo migliore per ammirare le stelle cadenti è la montagna: più si sale e più ci si avvicina al cielo, e lo spettacolo è assicurato.

“Sarebbe bello non aver bisogno di una stella cadente per desiderare qualcosa.” Dal libro RESPIRARE-Carmen Caratozzolo. 

Carmela Caratozzolo

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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