(fonte: flickr.com - Maryland GovPics)

Negli USA si continua a morire di armi. Sale il numero delle stragi, uccisi 19 bambini in Texas

Nell’arco di dieci giorni, più di trenta persone hanno perso la vita a causa di tre diverse stragi verificatesi tra lo Stato di New York, il Texas e la California. La prima, il 14 maggio, consumatasi a Buffalo per ragioni razziali; la seconda, in una Chiesa presbiteriana di Irvine nei confronti di alcuni fedeli di origini taiwanesi.

Alcune ore fa, nella città di Uvalde, Texas, un 18enne armato ha fatto irruzione nella Robb Elementary School, uccidendo diciannove bambini e due adulti. L’istituto ospita circa 750 bambini, di cui il 90% di origine ispanica. Mancavano appena due giorni alle vacanze estive. L’uomo, identificato come Salvador Ramos, è stato in seguito ucciso dalla polizia, ma prima di procedere alla carneficina aveva sparato a sua nonna, che è sopravvissuta. Nonostante le prime ricostruzioni, rimane ancora oscuro il movente dell’attentato.

Un Presidente Biden visibilmente scosso ha commentato l’accaduto chiedendo una stretta sulla lobby delle armi, su cui ricadrebbe la colpa di aver bloccato gli iter legislativi delle leggi di sicurezza più severe in fatto di armi, come la cosiddetta H.R.8.

La proposta di legge che giace al Congresso

La H.R.8 (Bipartisan Background Checks of 2021) è un disegno di legge, già passato alla Camera ed in attesa che si esprimi il Senato, che stabilisce nuovi requisiti per il controllo dei precedenti per i trasferimenti di armi da fuoco tra privati (cioè individui privi di licenza). In particolare, vieta il trasferimento di armi da fuoco tra privati a meno che un commerciante di armi, un produttore o un importatore autorizzato non prenda prima possesso dell’arma da fuoco per condurre un controllo dei precedenti.

L’allenatore dei Golden State Warriors Steve Kerr si è espresso a favore dell’approvazione della legge, commentando quanto accaduto negli ultimi giorni: «Sono stanco di venire qui a fare le condoglianze alle famiglie devastate, ne ho abbastanza. Quando faremo qualcosa?»

Quello dell’ostruzionismo della lobby delle armi è un problema molto conosciuto in America, la cui economia si basa in parte anche sul commercio e sul trasferimento delle stesse. La scrittrice e giornalista del The New Yorker Bess Kalb in diversi tweet ha citato alcune delle voci della politica statunitense che hanno espresso cordoglio per le vittime, con… L’ammontare dei finanziamenti da ciascuno ottenuti da parte dell’NRA, la National Rifle Association.

Il problema delle leggi più permissive nel Texas

Quella di martedì è la strage più grave verificatasi sin dal 2012, anno dell’attentato alla scuola elementare Sandy Hook, nel Connecticut, dove persero la vita venti bambini sei adulti. Tipicamente, l’esplodere di queste tragedie come eventi di cronaca riporta l’attenzione del pubblico al dibattito sulle armi, di cui la maggioranza degli americani contrari ne chiede il contenimento, più che l’abolizione. Un dibattito sempre e comunque limitato dalle forze Repubblicane, che hanno sempre promosso il possesso d’armi come strumento di difesa personale e di combattimento al tasso di criminalità.

Lo scorso anno, il governatore texano Greg Abbot ha firmato sette disegni di legge sulla diminuzione delle restrizioni al possesso di armi da parte dei cittadini texani, tra cui il rinomato “trasporto costituzionale”, la H.B 1927 che, a partire da settembre, consente ai texani dai 21 anni in su di portare armi anche senza il rilascio di una licenza statale, a condizione che non siano esclusi dal possesso di un’arma da fuoco da un’altra legge federale o statale. In precedenza, la licenza statale richiedeva, ai fini del rilascio, una formazione, un esame di competenza e un controllo sui precedenti.

(Il governatore Greg Abbot / fonte: flickr.com – Gage Skidmore)

I sostenitori della legge sostengono che «la H.B. 1927 mira a ridurre le barriere al libero esercizio del diritto costituzionale dei texani di portare armi e difendere la propria vita e proprietà».

Gli oppositori (circa il 60% nei sondaggi), tra cui vari sindacati di polizia ed istruttori di armi, affermano che la legge aumenterebbe la violenza armata e i conflitti nei luoghi pubblici ed, inoltre, renderebbe più difficile per la polizia identificare i sospetti dai passanti durante una scena del crimine attiva.

Valeria Bonaccorso

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