Logo Marvel Studios. Fonte: serial.everyeye.it

MCU fase 4: ancora tanta confusione

Sin dall’inizio della fase quattro si è percepito un alone di confusione e di astrazione tale da non dare allo spettatore alcuna idea di quello che è, e che dovrebbe essere, la nuova Saga del Multiverso dei Marvel Studios. Thor e Miss Marvel, ultimi due prodotti della casa delle idee, non sono riusciti, infatti, a dare una svolta a questa quarta fase.

Thor: Love and Thunder

La nuova pellicola di Taika Waititi incentrata sul dio del tuono era indubbiamente una delle più attese della nuova fase cinematografica Marvel (insieme a Spider-Man No Way Home), che però, mantenendo lo stesso tono comico del capitolo precedente ha continuato a tenere divisi sia pubblico che critica.

La storia del figlio di Odino inizia dalla fine di Avengers Endgame. Thor si imbarca con i Guardiani della Galassia alla ricerca di qualcosa di cui neanche lui è certo, e che lo porterà a recuperare la forma fisica e soprattutto la fiducia in sé stesso, nonostante continui ad avvertire nella sua vita la mancanza di qualcosa: l’amore.

Poster del film “Thor: Love and Thunder” (Marvel Studios). Fonte: fumettologica.it

 

La nuova pellicola sul dio del tuono incarna il regista al 100%. Comicità esagerata e messinscena spettacolare ed esuberante, vanno però a cozzare con il materiale d’origine: la run di Jason Aaron. Senza dubbio la migliore run mai fatta su Thor, intrisa di epicità, crescita e soprattutto umanità. Caratteristiche trasposte all’interno del film ma non con l’impatto che avrebbero meritato.

Il ritorno di Natalie Portman nei panni di Jane Foster (la quale diviene La Potente Thor) ha un sapore agrodolce in quanto tutto il suo percorso nei “sia umani che divini” viene tagliato con l’accetta e non riesce a coinvolgere lo spettatore per come dovrebbe. Chris Hemsworth è invece sempre più calato nella nuova piega presa dal suo personaggio, trovandosi sempre più a suo agio rispetto ai due film iniziali.

Personaggio maggiormente di spicco è sicuramente il Gorr di Christian Bale, che interpreta alla perfezione il ruolo del macellatore di dei, riuscendo ad essere spaventoso ed imponente nei momenti giusti e a rendere le sue scene le migliori del film. Menzione d’onore va al penultimo combattimento nel mondo in bianco e nero di Gorr, dove solamente le armi divine mantengono le proprie colorazioni e danno vita ad un contrasto impattante e ben congeniato!

Ms. Marvel

L’ultima serie tv atterrata su Disney+ ha come protagonista Kamala Khan (Iman Vellani), una giovane ragazza figlia di immigrati pakistani trasferitisi in America in cerca di una vita migliore. Il personaggio di Kamala viene introdotto con una sequenza originale e molto ben architettata di doodle, che compaiono sullo schermo man mano che si alternano le scene e i vari punti che contraddistinguono Jersey City.

La narrazione mantiene un passo concreto nella prima metà della storia, presentando personaggi, le cui interazioni l’uno con l’altro risultano essere l’elemento più riuscito dell’intera produzione. Narrazione che rimanderebbe ad un classico teen-drama con delle venature politiche attualissime.

Poster della miniserie “Ms. Marvel” (Marvel Studios). Fonte: serialminds.com

 

E’ però nella seconda metà che la serie subisce un tonfo nella sceneggiatura. Il cambio di ambientazione è affascinante ma risulta vittima del classici problemi che hanno afflitto le serie Marvel nell’ultimo periodo: la pigrizia e la fretta. Avvenimenti sconnessi e con poco senso, clichè che rendono alcune scene davvero noiose e prevedibili e una CGI non sempre nel pieno della forma. Insomma, una nuova serie riuscita a metà con tante idee interessanti ma sviluppate non proprio nel migliore dei modi.

In conclusione, questa parte finale della fase 4 (ancora in attesa di She-Hulk e Black Panther: Wakanda Forever) continua a convincere a metà senza mai centrare un punto che dia allo spettatore una visione d’insieme per questa nuova maxi saga.

 

Giuseppe Catanzaro

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