In The Fire
Amber Heard al Blue Carpet del Taormina Film Festival 69. @ Nando Purrometo

Tao Film Fest 69: In The Fire

 

In The Fire
“In The Fire” pecca di originalità ma va riconosciuto come prodotto cinematografico (quasi) italiano – Voto UVM: 2/5

 

In The Fire, diretto da Conor Allyn, è stato presentato alla prima serata del Taormina Film Fest 69 e segna il ritorno sulle scene di Amber Heard. Quest’ultima, accompagnata dal resto del cast, è stata presente il 24 giugno alla presentazione ufficiale del film, dialogando col direttore esecutivo del Taormina Film Fest 69: Barrett Wissman.

Ambientato a fine Ottocento, il film, racconta di una psichiatra trentottenne americana (Amber Heard), chiamata a risolvere il caso di un bambino autistico, creduto indemoniato. Al suo arrivo la dottoressa scopre che la madre del ragazzino è morta e che il padre stesso ha iniziato a credere alla possibile possessione del piccolo.

La donna tenta una psicoanalisi del bambino (ci troviamo, infatti, agli inizi degli studi freudiani sulla psicanalisi) ma gli eventi nefasti si intensificano e la sua “cura” diventa una corsa per salvare il piccolo dalla furia dei concittadini e, forse, anche da se stesso!

In The Fire
Amber Heard durante la prima ufficiale di “In The Fire” al Taormina Film Festival 69. @ Nando Purrometo

Quanto c’è di originale?

A leggere la trama, il film sembra qualcosa di già visto e sentito. Ed effettivamente sono molti i prodotti filmici e seriali che in passato hanno proposto trame simili, per non dire identiche!

Volete qualche esempio? Di sicuro, il recente Il prodigio (2022) è l’esempio più lampante: ritroviamo, infatti la figura di una donna a cui è stata affidata una bambina. E anche in questo caso la donna sarà costretta a lottare con della gente bigotta e irrazionale.

Come non citare poi Freud (2020), la serie tv che fin da subito si è presentata come “un porno dell’orrore” e che a sua volta è un plagio della precedente L’alienista (2018). Insomma, una cosa è certa: In The Fire pecca di originalità!

In The Fire: and the winner is…

È da riconoscere l’impegno messo da parte di Conor per la realizzazione del film. Anche se con un montaggio un po’ lento, rientra perfettamente nei canoni del genere a cui appartiene: il thriller psicologico.

Un plauso meritatissimo anche a tutto il resto del cast e soprattutto a Eduardo Noriega, che nel film interpreta il ruolo del padre del bambino, e a Luca Calvani, che dopo Beautiful (1987) riveste nuovamente i panni di un sacerdote.

In The Fire
Da sinistra a destra: Lady Monika Bacardi e Andrea Iervolino (produttori cinematografici di “In The Fire”. @ Nando Purrometo

E non può mancare, a questo punto, il feedback dei produttori del film:

“In the Fire sintetizza bene il nostro business model e ci conferma la validità della strada intrapresa in questi anni: produzioni 100% italiane e di qualità rivolte al mercato globale, che vedono la partecipazione di star hollywoodiane e l’impiego di maestranze nostrane”

Hanno dichiarato i produttori Andrea Iervolino e Lady Monika Bacardi, fondatori di ILBE, ad un’intervista durante il Taormina Film Festival (qui una parte dell’intervista).

Amber Heard volto del nuovo cinema italiano?

Il film segna il ritorno di Amber Heard nel cinema indie, nelle vesti di protagonista e di produttrice esecutiva. Ma, l’ex moglie di Johnny Depp, in questo film ha dovuto fare un passo indietro di fronte alla bravura del resto del cast. Partendo da quella di Eduardo Noriega e del piccolo Lorenzo McGovern Zaini, volto di molti film “made in ILBE”, fino ad arrivare agli italianissimi Luca Calvani (To Rome with Love, Sex and the City, Beautiful) e Yari Gugliucci, due sacerdoti molto diversi ma ugualmente enigmatici.

Una pellicola che non può vantare né la sua originalità né un buon montaggio. Va presa per quello che è: un prodotto “made in Italy” con un ottimo cast!

 

Domenico Leonello

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