LOS ANGELES: wild dream city

 

Una guida per visitare in 7 giorni la grande metropoli californiana capitale della musica rock, del surf, della giovinezza e dei sogni di celluloide

 

Molti italiani non amano particolarmente Los Angeles. Il suo tessuto urbano ha mille facce ed è un coacervo di entità inconciliabili: dalle ville di lusso sparpagliate come castelli sulle colline di Beverly alla massiccia presenza di homeless un po’ ovunque.

In effetti più che una singola città L.A è un conglomerato composto da molti quartieri, o meglio ancora, distretti a sé stanti. Dorothy Parker ha definito Los Angeles: “72 sobborghi in cerca di una città”. Il prolema è che se siamo abituati, perché viviamo in uno stato che detiene uno dei più alti numeri di siti patrimonio UNESCO, a toccare la storia con mano e a porci in relazione materiale ed epidermica con il monumentum, a Los Angeles questo non funzionerà. Tra le architetture più “antiche” c’è un edificio a Downtown del 1818, Avilla Adobe, sorto nei pressi dell’insediemento di fine ‘700.

Parlando del fascino di Los Angeles lo scrittore e giornalista, Mario Fortunato, in un articolo sull’Espresso ha scritto:

Invece di trovare la vera America, a Los Angeles trovai l’Europa. Non so se vera o falsa, ma di sicuro abbagliante e in definitiva ignota, come un’immagine allo specchio (…) La sua stessa idea di lusso ed eleganza sembra facilmente riproducibile, e di essa si scorge, a ben guardare, l’assoluta fragilità. Non sarà un caso che l’industria primaria del luogo sia l’industria dell’apparenza, cioè il cinema. (…) Gli studios inseguono un’idea astratta del mondo. Visitandoli, ho provato la stessa sensazione avuta camminando nel centro di Noto, in Sicilia, o in certe piazze umbre: la sensazione di muovermi in uno spazio squisitamente mentale. (…) ciò che viene cercato, inseguito e indovinato è uno spazio creato dalla mente: un’esperienza del tutto immateriale”.

Dopo la fondazione, per opera dei missionari francescani spagnoli, il nome per esteso era El Pueblo de Nuestra Señora la Reina de los Ángeles del Rio de la Porciúncula de Asís (Il villaggio di santa Maria degli Angeli della Porziuncola di Assisi). E’ curioso notare come una città nata sotto il segno del Poverello di Assisi sia una delle prime economie al mondo, nonché stella polare dell’effimero e del lusso.

In questo articolo proveremo a tracciare un programma di viaggio per visitare L.A, in una settimana o poco più, spostandoci nei luoghi di interesse con la metro, con Uber oppure Lyft, evitando di cedere all’attrattiva di salire su un pullman per turisti, cogliendo il più possibile le suggestioni e le impressioni che offre l’immensa e radiosa wild city affacciata sull’oceano Pacifico. 

1)      Hollywood

Per un visitatore che arriva a Los Angeles per la prima volta la tappa iniziale sarà con molta probabilità Hollywood Boulevard. Il distretto di Hollywood, divenuto centro dell’industria cinematografica americana a partire almeno dagli anni ’20 del secolo scorso, è sede dei più importanti teatri dove vengono proposte attualmente le prime di molti film. All’interno dei suoi studios (come la Paramount e l’Universal) nacque il cinema classico hollywoodiano, corrispondente all’età d’oro del cinema statunitense. La strada che attraversa Hollywood da est ad ovest tra La Brea Avenue e Gower Street è la famosa Walk of fame. Lungo questo tratto, animato da uomini mascherati da personaggi dei film, si trovano incastonate nel pavimento oltre 2400 stelle con i nomi delle personalità più rilevanti del mondo del cinema, della musica e della tv. Passeggiando si incontrano tempi del cinema come l’Egyptian e El capital (attualmente di proprietà della Walt Disney Company). Non manca, naturalmente, nelle vicinanze, il museo delle cere, l’Hollywood Wax, in concorrenza, pochi metri più avanti, con la versione hollywoodiana di Madame Tussauds. Più interessante è sicuramente l’Hollywood Museum che contiene, disposta su diversi piani, una collezione di vestiti di scena, oggetti usati sui set e vecchie macchine da presa. Tra questi cimeli si possono trovare gli occhiali di Harry Potter, i costumi di Baywatch, gli indumenti di Marilyn Monroe, l’auto di Batman, gli abiti del primo Pianeta della scimmie e di Star Trek, la ricostruzione della sala trucco delle vip anni ’40-’50 e molto altro. Tappa da non perdere è ovviamente il Dolby Theatre situato all’interno del complesso Hollywood & Highland Center. Nel teatro si svolge ogni anno la cerimonia di assegnazione degli Oscar. E’ possibile entrare in visita grazie ai tour che si tengono ogni mezz’ora. Nella piazza centrare del complesso, che ricorda l’ambientazione babilonese del film muto 1916, Intollerance, è collocato il portale attraverso il quale è visibile la scritta Hollywood sulle colline attorno alla città. Procedendo  lungo la stessa strada non si potrà non sostare al Grauman’s Chinese Theatre, fastoso teatro in stile orientale, di fronte al quale è disposta nella pavimentazione una cospicua raccolta di impronte di mani e piedi delle star. Attrazione non meno rinomata è il Roosevelt Hotel, reso famoso da uno scatto di Marilyn Monroe sul trampolino della piscina. Gli amanti della musica non potranno invece fare a meno di osservare all’esterno uno dei eccezionali luoghi simbolo dell’industria musicale, il palazzo sede della Capitol Records, una torre di 13 piani costruita imitando la forma di una pila di dischi come quelle dei juke box anni ‘50. L’hollywood Boulevard riserva inoltre una scoperta sorprendente. Infatti l’Hard rock cafe contiene una quantità di relique musicali da fare girare la testa: dalla chitarra di Carl Wilson dei Beach Boys, alla giacca di Cass Elliot dei Mamas&Papas, dagli autografi originali dei testi del cantante dei Doors, un rullante di Ringo Starr, la chitarra di Iggy Pop, la batteria dei Metallica, il vestito di Snoopy Dog, il cappelo di Michael Jackson fino ai pantaloni di Jim Morrison (che leggenda vuole non avesse mai lavato per anni).  La vicina Sunset Boulevard è un’altra mecca per gli appassionati. Tra le luminose e folgoranti insegne, che danno il meglio nelle ore notturne, in cui sfrecciano auto di lusso, si trovano librerie dedicate al mondo del cinema e del teatro e negozi dove è possibile trovare tutto il meglio (o quasi) della strumentazione musicale. Di fronte al Guitar Center si può osservare una riproduzione simile alle impronte del Chinese theatre, dedicata però a gruppi e musicisti. I locali storici del rock Roxy Theatre e Whisky a Go Go sono nella stessa strada. Chi ama spulciare dischi, vinili e dvd non potrà fare a meno di passare qualche ora da Amoeba, gigantesco store che ospita chicche musicali e album, generalmente, a buon prezzo. A proposito di shopping, consiglio di fermarsi a dare un’occhiata al Larry Edmunds Bookshop, negozio specializzato sul cinema dove è possibile trovare libri, poster e persino una copia della sceneggiatura del proprio film preferito.

2)      West Hollywood

Il quartiere di West Hollywood è il luogo ideale per passeggiare in mezzo ai caffè, ai ristoranti e ai negozi di abbigliamento, fermandosi a fare un aperitivo nella centrale Sunset Plaza che nel suo profilo architettonico ricorda una città europea come Montecarlo. Le sue villette eleganti, abitate da gente benestante, sono un assaggio delle ville regali di Beverly Hills. Nei paraggi si può camminare lungo i viali di Melrose Avenue, resa celebre dal telefim, dove ci si può anche fermare a curiosare in mezzo a negozi di tutti i tipi. Nella stessa strada è possibile fare una visita agli studios della Paramount Pictures. Chi insegue le tracce della storia della musica potrà invece fare rotta verso l’Alta Ciniega Motel e entrare e scattare qualche foto, per 20 dollari, nella camera dove il leader dei Doors, Jim Morrison, ha alloggiato per alcuni anni. Nei paraggi si trova inoltre il Pacific Design Center, un grande edificio che ospita, tra le altre cose, una sezione del Museum of Contemporary Art.

3)      Beverly Hills

Insieme a Bel Air, Los Feliz e la zona di Mulholland Drive, il quartiere è famoso per essere l’area di Los Angeles preferita dalle celebrità. La sua strada principale è Rodeo Dr, viale colmo di boutique e vetrine griffate. Nei suoi paraggi si trovano le ville a schiera abitate da famiglie altolocate e personaggi del mondo dello spettacolo. Concessionari Ferrari, negozi di alta moda e ristoranti di lusso sono di casa da queste parti. Oltre a una passeggiata nella zona si può fare un salto al Paley Center for Media, museo dedicato alla radiofonia e alla TV.

4)     Santa Monica Mountains

Per godere una delle viste più belle e mozzafiato sulla città di Los Angeles, l’ideale è andare sulle colline che sovrastano Hollywood al tramonto o nelle ore notturne. Qui, specialmente nei pressi di Mulholland Drive (se siete a caccia di star ne troverete molte da queste parti), e nei dintorni del Griffth Park, si respira finalmente un’aria immersa nel verde. Oltre alle stelle del cinema e della musica, il luogo è una tappa da non perdere per raggiungere un altro tipo di stelle, quelle del cielo, grazie ai telescopi del Griffth Observatory. Il maestoso edificio regala una visuale eccezionale dall’alto sulla città di Los Angeles. Al suo interno si trovano un planetario e alcune interessanti installazioni. Sulla collina, in una zona non troppo distante (ma le distante a L.A, anche quelle brevi, prevedono il ricorso a Uber!) ci sono gli Universal Studios. Chi ha intenzione di visitarli dovrà prevedere di spendere almeno mezza giornata per avere una panoramica sui set e le maggiori attrazioni. Gli appassionati della camminata tra la natura potranno invece raggiungere a piedi l’Hollywood Sign.

5)      Exposition Park

Le famiglie, i bambini, ma anche gli appassionati di astronomia e scienze naturali, potranno prevedere una tappa di mezza giornata a Exposition Park. Sede dei giochi olimpici del 1984, nell’area trovano posto numerosi musei. Se avete un po’ di tempo a disposizione vale la pena visitare soprattutto il California Science Center, dove oltre alle stelle marine, le navicelle spaziali e gli animali esotici, si trova una sala che conserva lo Space Shuttle della NASA, famoso per le sue missioni intorno alla terra.

6)      Downtown

Los Angeles non è soltanto palme e costruzioni basse, il suo nucleo storico anzi si trova proprio qui a Downtown, all’ombra di enormi grattacieli. La zona è molto estesa ed è a sua volta suddivisibile in vari quartieri, raggiungibile grazie alle fermate della metro. Può essere ripartita in almeno 4 aree: Chinatown, abitata da circa 15.000 asiatici,  Little Tokio, disseminata da vari musei e grattacieli (dove si possono trovare anche dei meravigliosi giardini zen), un’area che corrisponde grosso modo al centro storico in cui trovano posto l’Union Station (la principale stazione ferroviaria di Los Angeles), El Pueblo de Los Angeles, quartiere dove sono presenti palazzi storici della città, City Hall, edificio di 27 piani a forma piramidale, sede del municipio, la Cattedrale (costruita nel 2002), i futuristici edifici del Music Center e della Walt Disney concert Hall e, infine, la strada di Broadway, principale arteria del centro storico. L’ultima area, quella della finanza, ha il fulcro a California Plaza, che si raggiunge attraverso una pittoresca funicolare costruita nel 1901. Nel quartiere si trova la Los Angeles Central Library, il Westin Bonaventura Hotel, l’albergo più famoso della città, un grattacielo lussuoso con ascensori a vista, utilizzato per le riprese di numerosi film. Attrazioni imperdibili sono il MOCA (museo di arte contemporanea) che contiene opere di Mark Rothko e Andy Warhol e una  visita al 70 esimo piano del U.S Bank dove si può ammirare una vista a perdita d’occhio.

7)      Venice Beach e Santa Monica

La costa di Los Angeles meriterebbe una trattazione più dettagliata. Il litorale della metropoli californiana è  un susseguirsi di piccole città e borghi: da Pacific Palisades, Malibu, Marina del Rey, fino a South Bay e Long Beach. Non è possibile, in una vacanza di pochi giorni, farsi un’idea completa del suo immenso lungo mare. Si può scegliere di dormire qualche notte solo in alcune delle località. Per fare una capatina a Malibu, nelle sue belle spiagge limitrofe alle ville delle celebrità e poi una sosta a Huntington beach o Surfrider per osservare i surfisti che cavalcano le onde, una passeggiata tra le imbarcazioni del porto di Marina del Rey o una visita alla Queen Mary di Long Beach e all’ acquario, nella stessa giornata, servirebbe il teletrasporto! Una soluzione può essere quella di andare a cogliere i colori, gli eccessi e le stranezze  di Venice Beach, tratto carico di good vibration. Chiunque passeggi o noleggi una bicicletta in questo tratto di mare, in un pomeriggio di sole, non potrà fare a meno di sorridere. L’Ocean front walk è il regno degli artisti di strada, dei ragazzi sugli skate e sui rollebrade, della vita da spiaggia della California. Se poi le batterie sono ancora cariche si può decidere di camminare fino a Santa Monica e lì vedere il famoso molo con la ruota panoramica piena di luci e il tratto dove finisce la route66. 

   

Writer e Ph:  Eulalia Cambria

Thanks to Saverio Paiella

di Eulalia Cambria

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