Salvini: Le polemiche non sembrano finire

Le ultime dichiarazioni del neoeletto Ministro degli Interni Matteo Salvini sembrerebbero celare, al contrario di come si possa pensare, la fragilità comunicativa ed il desiderio di porsi ogni giorno sulle prime pagine di giornali. Il malsano sensazionalismo dell sue recenti uscite testimonia un bisogno spasmodico di soddisfare le aspettative generate dall’atteggiamento propagandistico mediante il quale si è interfacciato con l’opione pubblica negli ultimi giorni.
Dai vaccini, ritenuti “inutili, pericolosi se non dannosi“, al rimpatrio improbabile di 600.000 clandestini in un lasso di tempo brevissimo, per finire, tristemente, alla folle possibilità di privare della scorta il noto scrittore e giornalista napoletano Roberto Saviano, da tempo nelle mire di “Cosa Nostra”.                                                                                                                                                 Risultati immagini per saviano
Sembra come se il segretario del partito leghista avesse anteposto l’orgoglio alla ponderazione e all’accortezza politica, confondendo una misura cautelare fondamentale come la scorta, in uno strumento improprio di ricatto a chi esprime il sacrosanto diritto di dissenso.
E’ auspicabile dunque, che il Ministro degli Interni si caratterizzi per una postura morale permeata da maggiore senso di responsabilità, riguardo una condotta politica che finirebbe per diventare minacciosa, in quanto non si può scherzare e disporre della vita altrui.
                                                                                                                                                                                      In un paese come il nostro, nel quale la campagna elettorale sembra essere perenne, si dovrebbe riuscire a calibrare la propria linea politica con una maggiore lucidità, specialmente se ad esprimersi in questi termini è uno dei componenti del governo, nonché vicepremier.
L’Italia necessita più che mai di una classe politica assennata e riflessiva, che operi per il bene collettivo persuasa dai criteri del buon senso e della ragionevolezza, e che tuteli il senso d’umanità di cui tutti dovremmo essere depositari.
Antonio Mulone

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