SLAM: qualificato per la finale europea il team UniMe

Traguardo sensazionale per il team UniMe allo Sport Law Arbitration Moot, tra le prime quattro squadre ad approdare alla finale Europea

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Fonte: sportlex.si

La qualificazione, come unica squadra Italiana alle fasi finali europee dello SLAM (Sport Law Arbitration Moot) non può che essere fonte di orgoglio per l’Università di Messina e soprattutto per il Dipartimento di Giurisprudenza dal quale provengono i giovani protagonisti.

Il team composto da Giuseppe Crivillaro, Alessandro Salvo e Martina Tulumello, partenariato da Olympialex, è stato affiancato in qualità di coach dal Professor Francesco Rende e di supervisor dalla Dottoressa Maria Paola Gervasi.

La squadra UniMe al completo.

L’obiettivo principale del progetto è quello di diffondere la nozione di diritto sportivo tra gli studenti e di offrire a questi ultimi l’opportunità di un coinvolgimento nella “pratica” con una vera e propria simulazione di un caso di arbitrato sportivo nella vita reale.

Il partner Olympialex, nato per semplificare il lavoro quotidiano dei professionisti del diritto sportivo, agevolando l’organizzazione del lavoro nell’industria sportiva, ha creduto e finanziato il team Messinese per la competizione (già finanziava la veterana Università degli studi di Milano), ed è anche sponsor della cattedra di Diritto Sportivo di UniMe.

Questa vittoria e affermazione a livello nazionale e internazionale non fa che altro che confermare le capacità del Dipartimento di Giurisprudenza di indirizzare, formare e specializzare i propri studenti, soprattutto nella “più giovane” cattedra di Diritto Sportivo e Diritto Calcistico, coordinata dallo stesso Professor Francesco Rende.

La competizione è stata organizzata dalla SportLex Law Institute, in collaborazione con l’Università di Lubjana, e ha richiamato moltissime Università sparse in tutta Europa. Alla Simulazione di arbitrato internazionale di diritto sportivo hanno partecipato 24 team che si sono sfidati sul tema predisposto dagli organizzatori, ma in finale sono arrivate solo quattro squadre: l’ Università di Maribor, l’Università di Belgrado, l’Università di Lubjana e – non per ultima – l’ Università di Messina.

A sottolineare la preparazione e la prontezza dei ragazzi del team, lo SLAM del 2020 è stato il primo a cui l’Università di Messina ha partecipato.

Alessandro Salvo, uno dei protagonisti e portavoce, ci ha raccontato:

Questo risultato è stato una vera sorpresa. Nonostante fosse per noi la prima volta e la preparazione sia stata sicuramente più “rapida” rispetto a quelle delle altre Università che oramai concorrono da diverso tempo a competizioni come questa, abbiamo comunque raggiunto un notevole traguardo.

Si tratta di un’esperienza unica sia dal punto di vista formativo che del lavoro di squadra; spesso stancante per via del lock down e della concomitante sessione invernale, ma sicuramente stimolante, soprattutto tenendo conto che i nostri coach non ci hanno potuti aiutare nello stilare le memorie.

Il team ha avuto circa un mese e mezzo per preparare il dibattito, basandosi non soltanto sulle conoscenze acquisite durante il proprio Corso di studi, ma dovendo anche approfondire le conoscenze in materia di Arbitrato Internazionale.

I ragazzi hanno curato, tutto in inglese, un complesso caso predisposto dagli organizzatori sulla partita di UEFA Champions League disputata dalle squadre FCF e FKI nella stagione 2018-2019, simulando un processo dinnanzi ad un collegio arbitrale FIFA. Il team ha stilato due memorie – una che difende la squadra di casa e una della UEFA che accusa – e ha esposto nell’arringa le violazioni di alcune norme del Regolamento Disciplinare UEFA, principalmente: l’invasione del campo di gioco da parte dei tifosi, la messa in scena di fuochi d’artificio e i disturbi della folla, contestate alle squadra FCF dall’amministrazione UEFA.
La squadra cosi ha trovato una chiave risolutiva, comparando la normativa attuale e quella contenuta nei vari precedenti giurisprudenziali, come anche nel Regolamento sulle Infrastrutture dello Stadio UEFA.

La giuria votante vantava docenti ordinari di materie giuridiche, arbitri e avvocati sportivi di calibro internazionale ed altri esperti di diritto sportivo. Tra i nomi degli arbitri internazionali più importanti che hanno dato disponibilità invece per la finale troviamo: Antonio Rigozzi, Ulrich Haas, Maurice Courvoisier, Despina Mavromati e Aleš Galič.

Il comitato ha valutato le varie esposizioni e ha eletto le quattro squadre che in fase finale dovranno discutere oralmente la causa nel contraddittorio (botta e risposta in lingua inglese) con “controparte”, dinnanzi ad un qualificato gruppo di giurati.

La finale si sarebbe dovuta svolgere il 7 e l’8 maggio del 2020 a Lubjana, invece probabilmente, si terrà nel mese di settembre tramite piattaforma online, dato il rischio pandemico ancora presente e l’internazionalità della gara. Ma in qualsiasi forma, i ragazzi promettono di “vender cara la pelle” per rappresentare al meglio UniMe in questa competizione. Dimostrazione che non è sempre necessario studiare fuori per portare risultati didattici ed extradidattici di spessore, come questo.

Alessandro aggiunge:

Il corso di Diritto Sportivo è cresciuto molto negli ultimi 2-3 anni e continua a farlo grazie al Professor Rende che dona linfa continua, organizzando attività varie quali la Settimana del Diritto Sportivo, il Laboratorio di Diritto Calcistico, il Processo innanzi al Collegio di Garanzia del CONI e la Simulazione di Calciomercato. Tra l’altro, settimanalmente, ci occupiamo anche di scrivere interventi (“Pillole di Diritto Sportivo”) per un parterre di avvocati, in diretta audio e video sulla pagina della radio dell’avvocatura.

A tutti gli studenti di Giurisprudenza appassionati ed interessati ad avvicinarsi al diritto sportivo di UniMe basterà mandare una email all’indirizzo dirittosportivounime@gmail.com. 

Giuseppina Simona Della Valle

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