Un'ampia veduta di Siracusa, luogo di nascita di Mario Francese. Fonte: Store norske leksikon.
Un'ampia veduta di Siracusa, luogo di nascita di Mario Francese. Fonte: Store norske leksikon.

Mario Francese: tra i migliori giornalisti antimafia

Il 26 Gennaio ricorre il quarantaquattresimo anno dalla morte del giornalista siciliano Mario Francese, che stava lavorando a importanti inchieste sulla mafia siciliana. Ricordiamo un po’ la sua vita e il suo lavoro.

Gli inizi

Mario Francese nacque il 6 Febbraio 1925 a Siracusa. Si trasferì a Palermo dove si iscrisse alla facoltà di Ingegneria. Aspirando a una maggior indipendenza economica, divenne dapprima telescriventista dell’ANSA,  successivamente presso il La Sicilia di Catania come corrispondente . Si dedicò alla ricerca di un’occupazione stabile, lavorando come cottimista (cioè un lavoratore che viene pagato in base a quanto produce) alla Regione. Lasciato questo impiego nel 1960, divenne allora cronista giudiziario per il Giornale di Sicilia di Palermo, settore nel quale si trovò inevitabilmente a trattare di mafia

La sede del Giornale di Sicilia, a Palermo. Fonte: Wikimedia Commons.
La sede del Giornale di Sicilia a Palermo. Fonte: Wikimedia Commons.

Esempio di giornalismo investigativo

Fu l’unico giornalista in grado di intervistare la moglie di Totò Riina, Antonietta Bagarella, il 27 Luglio 1971.

Francese non la giudicò, ma le garantì una correttezza giornalistica che non tutti nella sua professione avevano.

Si dimostrò capace di comprendere le dinamiche mafiose degli anni ’70 del ‘900, spiegando l’ascesa nella gerarchia mafiosa dei corleonesi Riina e Provenzano. Riusciva a collegare mafia e istituzioni, era solito fare nomi e cognomi di coloro che denunciava nelle proprie inchieste. Il suo fu uno dei primi delitti di mafia, da quel momento ne seguirono molti altri. Francese era divenuto ormai simbolo della Democrazia e questo alla mafia non piaceva.

La diga Garcia nel palermitano

Nel 1977 pubblicò un’inchiesta nella quale descriveva la rete di collusioni e corruzioni che si era sviluppata per la costruzione della diga Garcia di Palermo dopo il terremoto del Belice.

Ebbe il coraggio di rivelare che dietro la sigla di una misteriosa società, la Risa, vi era proprio Riina, collegando alla sua inchiesta anche l’omicidio, avvenuto nel 1977, del colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo.

Il colonnello stava indagando sulla diga, assassinato per questo motivo, mentre stava passeggiando con l’amico Filippo Costa, anch’egli assassinato. Cominciarono le prime minacce al Giornale, dapprima al collega Lucio Galluzzo che abbandonò il lavoro, poi al direttore Lino Rizzi, al quale distrussero la macchina. Francese esortato a lasciare il Giornale, non lo fece, venendo così ucciso davanti casa sua con tre colpi di pistola, la sera del 26 Gennaio 1979. La diga il 24 Giugno del 2013 fu intitolata a Mario Francese. Dopo l’omicidio, seguirono altri fatti importanti, tra i quali, il licenziamento del giornalista Francesco La Licata, che aveva a sua volta pubblicato notizie riguardanti le dichiarazioni di collaboratori di giustizia su mafia e politica. Quando La Licata decise di pubblicare alcune foto segnaletiche di mafiosi, fu ostacolato in tutti i modi. Un altro giornalista licenziato per la pubblicazione di un editoriale sul generale Dalla Chiesa dopo la sua morte fu Leonardo Sciascia.  

Il volto di Giuseppe Francese. Fonte: Palermotoday.

Omicidio archiviato

Inizialmente l’omicidio fu archiviato, ma le indagini furono riaperte grazie al costante impegno della famiglia di Francese, in particolare del figlio Giuseppe, che seguì le orme del padre come giornalista e fece luce sul delitto lasciato nell’oblio. Giuseppe aveva solo 12 anni quando il padre morì, ma, grazie al suo impegno, nel 2001 furono condannati Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, e l’esecutore materiale dell’omicidio, Leoluca Bagarella. Fu assolto l’altro complice dell’omicidio, Giuseppe Madonia. Successivamente Giuseppe Francese si tolse la vita nella notte tra il 2 e il 3 Settembre 2002, a soli 36 anni. 

Poco tempo fa, nel 2020, all’età di 88 anni, è deceduta anche la moglie di Mario Francese, Maria Savona.

L’eredità

Nel 1993 è stato creato il Premio giornalistico Mario Francese, mentre nel 2018 è andato in onda su Canale 5 il film “Delitto di mafia-Mario Francese”. Il suo esempio non tramonta, anche perché nel 2017 è stato eletto Presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Giulio Francese, fratello di Giuseppe e figlio di Mario.

 

Giulio Francese, Presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia dal 2017. Fonte: Palermotoday.

 

Egli non mancò di sottolineare il carattere resiliente del fratello, la volontà di non mollare mai, nemmeno davanti le difficoltà che sembravano insormontabili. 

 

Roberto Fortugno

Fonti: Wikimafia

Palermotoday.it

marioegiuseppefrancese.it

Articolo21.org

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