Il miele: non solo un alimento

L’arrivo dei primi freddi porta con sé anche le classiche influenze stagionali e le abitudini per combattere i malesseri sono, ancora oggi, molto spesso basate su rimedi addottati dalle nostre nonne! Tra questi rientra l’uso del miele. Oro giallo tanto importante quanto sottovalutato, possiede proprietà nutrizionali e curative formidabili.

Miele

Miele
Il miele viene prodotto solo ed esclusivamente dalle api e si ricava dal nettare dei fiori o dalla melata.
Fin da bambini ci è stato insegnato che una delle funzioni svolte degli insetti riguarda l’impollinazione: più precisamente, il polline, per garantire la fecondità, dovrà passare da un fiore all’altro, e per farlo ha bisogno del prezioso aiuto degli insetti.
Ma perché gli insetti si posano sui fiori? Grazie al nettare; si tratta di una sostanza zuccherina che le piante producono proprio per attirare gli insetti. Ogni fiore ha un nettare diverso è per questo che esistono molte varietà di miele. La melata invece è la linfa delle piante, anche questa zuccherina, nutrimento principale di molti insetti.

Come viene prodotto dalle api

Lavorazione
Il miele è un alimento di riserva. In pratica è una scorta di cibo per l’inverno. Infatti le api si nutrono con il nettare dei fiori, ma quando non ne hanno di fresco a disposizione, attingono al miele che hanno prodotto.

In un alveare e/o arnia troveremo solo 1 ape regina e tra le 25.000 e le 40.000 api con compiti differenti. La quantità di api  può variare a seconda del tipo di ape, del tipo di alveare, della gestione dell’apicoltore e delle condizioni meteorologiche (stagione dell’anno, temperatura esterna, fioritura, ecc.).

Le api bottinatrici, sono le api che escono dall’alveare e vanno a prelevare il nettare. Quando rientrano all’alveare passano la goccia di nettare alle api immagazzinatrici che se la passano tra loro per 15-20 min per far si che il nettare raccolto si arricchisca di secrezioni ghiandolari ricche di enzimi. In questa fase, inoltre, all’interno dell’alveare le api ventilatrici sbattono le ali per far circolare l’aria e riscaldarla. Questo favorisce la disidratazione del nettare che perde gran parte della sua acqua.

Dopo di che viene depositato nel favo che è stato edificato dalle api produttrici di cera e sono queste stesse api che richiudono con la loro cera la cella . Dopo pochi giorni la percentuale di acqua del nettare scenderà sotto il 18% e il miele sarà pronto.

Da cosa dipende la diversità del miele

Polline e ape
Il colore e il profumo del miele dipendono dalla pianta frequentata dalle api, e quindi, dal tipo di polline utilizzato per produrlo. Il miele viene definito monoflora se il nettare di cui è composto proviene prevalentemente da un tipo di fiore o da un solo tipo di melata, altrimenti si tratta di miele millefiori.

Dal tipo di nettare dipende la colorazione che varia dal giallo chiarissimo al marrone scuro, ma anche la sua composizione in zuccheri, che ne determinano la permanenza allo stato liquido (prevalenza di fruttosio) o la cristallizzazione (prevalenza di glucosio).

Attenzione alla differenza tra nettare e polline

Pur avendo due ruoli totalmente diversi, c’è un legame strettissimo tra polline e nettare, entrambi elementi fondamentali nel processo di riproduzione. Il polline, spermatozoo della piante, è la sostanza proteica che rende possibile la fecondazione dei fiori e che contiene proteine, grassi e nutrienti di cui le api hanno bisogno. Il nettare, prodotto dal fiore, dà energia alle api grazie a vitamine, zuccheri e nutrienti aggiuntivi ed è la base per la produzione del miele.

Proprietà dei prodotti dell’alveare

  • Polline: utilizzato dall’uomo come integratore alimentare in quanto è una sostanza energizzante in grado di migliorare l’attività celebrale, il livello di attenzione, la memoria e le performance fisiche in generale.
  • Pappa reale: è una secrezione derivante da particolari ghiandole delle giovani api nutrici. Solo la regina si nutre esclusivamente di pappa reale durante tutta la sua vita. Alimento molto energetico e ricchissimo di vitamine.
  • Propoli: resina che le api raccolgono sulle gemme e sui giovani rami delle piante. Viene utilizzata dalle api, assieme alla cera, come materiale da costruzione, per rivestire le celle del nido nonchè per rivestire i cadaveri di animali morti all’interno dell’alveale e troppo pesanti per essere spostati dalle api. La propoli ha proprietà antibatteriche e balsamiche.
  • Cera: Ulizzata dalle api per costruire le celle dove verranno cresciute le larve e depositati miele e polline. La cera d’api è usata in commercio per la produzione di candele, prodotti cosmetici e farmaceutici, per lucidare materiali e altri svariati campi.
  • Veleno: prodotto dall’apparato velenifero dell’ape posto nell’addome delle api operaie e costituisce un’arma di difesa della colonia. L’ape muore nel giro di quattro minuti dal distacco del pungiglione. Il veleno d’ape ha proprietà antireumatiche, antinfiammatorie e anticoagulanti.

Benefici del miele 

Benefici

Il Miele costituisce, assieme al polline e alla pappa reale, il nutrimento per l’intera colonia.  A seconda del tipo di miele cambiano anche le proprietà terapeutiche:

  • il miele di acacia agisce positivamente sull’apparato digerente
  • il miele di bosco è indicato negli stati influenzali
  • il miele di arancio ha proprietà cicatrizzanti
  • il miele di girasole è antinevralgico, febbrifugo, consigliato contro il colesterolo
  • il miele di erica è ad azione antireumatica, antianemica
  • il miele di tiglio seda i dolori mestruali, è calmante, diuretico e digestivo
  • il miele millefiori ha un’azione disintossicante sul fegato.

Tra i diversi benefici del miele citiamo quella antibatterica e antibiotica, legati alle notevoli quantità di perossido di idrogeno, cioè di acqua ossigenata, la stessa che si usa  per disinfettare le ferite. Purtroppo, le alte temperature cui viene sottoposto il miele durante la pastorizzazione neutralizzano alcune sostanze benefiche: per ottenere il massimo effetto battericida, l’ideale è il miele grezzo. Motivo per il quale viene sconsigliata, anche, l’assunzione del miele sciolto nelle bevande calde, pratica svolta da molti durante stati influenzali.

Oltre a fermare le infezioni superficiali, il miele attenua i sintomi delle ulcere gastriche ed è utilizzato per il trattamento della diarrea che, soprattutto nei bambini, può essere pericolosa perché causa disidratazione.

Particolarmente efficace contro la stipsi, poiché contiene grandi quantità di fruttosio, zucchero capace di arrivare nell’intestino crasso senza essere stato digerito. Il fruttosio inoltre conferisce un potere dolcificante particolare e un prolungato effetto energetico perché, mentre il glucosio viene bruciato immediatamente, il fruttosio è dotato di proprietà emollienti restando più a lungo a disposizione del corpo.

Review

Millefiori

Una review (A Comprehensive Review of the Effect of Honey on Human Health) da un team di ricerca dell’Università di Granada (Spagna) e pubblicata su Nutrients, si è posta come obiettivo quello di analizzare le prove disponibili dell’effetto del miele sull’uomo.

Dall’analisi è emerso che una dose di circa 70 g di miele non trattato industrialmente, assunto quotidianamente per almeno 30 giorni, possa determinare effetti benefici sui fattori di rischio cardiovascolare, riducendo i livelli di trigliceridi, di colesterolo (sia totale, sia LDL) e di glucosio a digiuno. Inoltre, aumenta il livello di colesterolo HDL.

È stato evidenziato che anche nei soggetti con obesità, l’assunzione regolare di miele porta a una riduzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi, favorendo la riduzione di peso, grasso corporeo, proteina C-reattiva e indice di massa corporea. Sembra, inoltre, che vi sia un’accelerazione della guarigione delle ferite grazie all’applicazione topica di creme al miele, negli ascessi di tosse nei bambini, nelle ferite e nelle ulcere del piede diabetico, anche se questi effetti non superano i trattamenti convenzionali.

È stato dimostrato, che l’integrazione con miele di trifoglio produce effetti sazianti. Dosi di 1-1,25 g di miele per chilo di peso riducono l’intossicazione dovuta all’assunzione di alcol. Nei pazienti affetti da leucemia e cancro della testa e del collo, sono stati osservati miglioramenti della mucosite e diminuzione della perdita di peso laddove sono state utilizzate soluzioni di diversi tipi di miele (miele di bosco, di timo, di trifoglio) per sciacqui o collutori con ingestione.

Secondo alcuni studi il miele potrebbe  portare qualche beneficio alle persone affette da diabete. Infatti, i ricercatori hanno notato che il miele probabilmente porta sui pazienti diabetici un naturale innalzamento dei livelli di insulina nel sangue. Questa supposizione nasce dal fatto che subito dopo l’assunzione di miele il glucosio nel sangue dei pazienti è aumentato molto, per poi scendere e mantenersi stabile, più di quanto ci si potesse aspettare.

Inoltre, su uno studio condotto su 50 candidati affetti da diabete di tipo 1, si è potuto notare che il miele, rispetto allo zucchero, ha avuto un effetto glicemico inferiore su tutti i partecipanti. Ha inoltre aumentato i loro livelli di C-peptide (sostanza rilasciata nel flusso sanguigno quando il corpo produce insulina). Un livello normale di C-peptide indica che il corpo sta producendo abbastanza insulina.

Controindicazioni

Neonato

Nonostante i potenziali benefici per la salute, il consumo di miele presenta alcune controindicazioni :

  •  Botulismo infantile: il miele non dovrebbe essere dato ai bambini di età inferiore a 1 anno; poichè potrebbe contenere spore del batterio Clostridium botulinum. Dopo il primo anno di vita, il sistema digestivo dei bambini è di solito abbastanza maturo da prevenire il rischio di botulismo
  • Alte calorie e zuccheri: il miele è ricco di zuccheri naturali, che forniscono calorie. Un consumo eccessivo di miele può contribuire all’aumento di peso e all’incremento del livello di zucchero nel sangue.
  • Reazioni allergiche: alcune persone possono essere allergiche al polline presente nel miele e potrebbero sviluppare reazioni allergiche come prurito, eruzioni cutanee o gonfiore.
  • Interazione con farmaci: in alcune situazioni, l’assunzione di grandi quantità di miele potrebbe interferire con l’efficacia di alcuni farmaci come, ad esempio, alcuni antibiotici.

Conclusioni

In conclusione, possiamo affermare che Il miele non è semplicemente un “rimedio popolare”, ma possiamo riconoscerlo come,  prodotto di alta qualità  dai mille usi. Se si è affetti da particolari patologie o problematiche, è bene sempre, prima parlarne con il medico. Da non sottovalutare l’economicità, particolarmente rilevante nei paesi in via di sviluppo dove costosi farmaci non sono sempre disponibili.

www.cure-naturali.it

www.calabreat.com

Utilità del miele

blog.3bee.com

proprietà del miele

Miele e diabete

www.farmacianews.it

Pubmed

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