-Beh ce l’hai fatta, rischiavo di addormentarmi- Nico era a casa di Penny e lei aveva trascorso gli ultimi venti minuti al telefono con Oscar.
-Era stranamente ben preso- rispose.
-E tu sei stranamente cafona. Non si lasciano gli ospiti in sospeso- disse lui ridacchiando.
-Non sei più un ospite da molto tempo qui-
-Questa mi è nuova e da quando? Sentiamo-
-Da quel mercoledì, ti eri presentato in condizioni pessime, ricordi? Alle cinque del mattino.. comunque dai riprendiamo a studiare-
-Che ti ha detto?-
-Chi?-
-Come chi, Oscar!-
-Niente di che…-
-E perché non vuoi dirlo?-
-Non posso mica dirti tutto…-
-La donna del mistero… Non potere e non volere sono due cose diverse, eh-
Entrambi erano in imbarazzo. Non riuscivano a sbloccare il discorso né quella situazione.
-Stai esagerando- lei lo lasciò lì sulla sedia, in quella cucina coi mobili consunti. Era quasi ora di cena e stava per piovere. Era convinta che lui sarebbe piombato nella sua stanza in una manciata di secondi e invece tornò a casa propria, con un passo così silenzioso che lei non si accorse che era andato via. Era indecisa se chiamarlo per far pace o per litigarci nuovamente e più intensamente.
-E’ ovvio che faccia così, tu gli piaci e non ha mai trovato il coraggio per dirlo- le sue coinquiline le avevano spiattellato questa inquietante verità a cena, proprio sul tavolo. Il pollo non l’aveva proprio digerito quella sera.
Tra le nove di sera e mezzanotte pensò a Nico circa cinquanta volte, tutte consecutive s’intende. Non riusciva a credere alle parole delle sue amiche, ma non riusciva neppure a confutarle. Si era messa a letto, il piumone non la scaldava abbastanza, aveva i piedi gelidi e la nausea.
Decise di contattare Nico, lui non si era fatto sentire.
-Ehi- aveva digitato all’1.04
Lui era online.
1.05 visualizzato, senza risposta.
Ilaria Piscioneri