Sbarco sulla luna, oggi il 50º anniversario

 

Il 20 luglio 1969, esattamente 50 anni fa, passo dell’uomo non fu mai più lungo.

Alle 20:17 UTC (tempo coordinato universale), la missione spaziale Apollo 11 portò i primi uomini sulla Luna, gli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin.

Armstrong fu il primo a mettere piede sul suolo lunare, sei ore più tardi dell’allunaggio, il 21 luglio alle ore 02:56 UTC ( tempo coordinato universale), che commento l’evento con la celebre frase “Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un grande passo per l’umanità.”

Aldrin arrivò 19 minuti dopo. I due trascorsero circa due ore e un quarto al di fuori della navicella, e raccolsero 21,5 kg di materiale lunare che riportarono a Terra. Il terzo membro della missione, Michael Collins (pilota del modulo di comando), rimase in orbita lunare mentre gli altri due erano sulla superficie; dopo 21,5 ore dall’allunaggio, gli astronauti si riunirono e Collins pilotò il modulo di comando Columbia nella traiettoria di ritorno sulla Terra. La missione terminò il 24 luglio, con l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico.

La lunghissima notte sulla luna, seguita in diretta ti, da 900 milioni di persone in tutto il mondo, di cui 30 milioni solo gli italiani, fu l’epilogo della sfrenata corsa allo spazio tra Usa e URSS, nel più ampio scenario della Guerra Fredda.

Lo sbarco sulla Luna del 1969 fu il primo vero evento mediatico globale e appassionò milioni di persone. Soltanto in Italia lo “Speciale Luna” durò oltre 28 ore.

La lunga diretta fu possibile grazie alla prima grande antenna parabolica, installata al Centro Spaziale del Fucino, vicino a L’Aquila, solo alcuni anni prima.

 

“L’aquila è atterrata”, furono le parole, pronunciate dal comandante Armstrong, che segnarono una svolta epocale nella storia dell’umanità. L’aquila, “Eagle”, era il nome del modulo lunare utilizzato nella missione.

La convinzione che da quel giorno i rapporti Terra-Luna sarebbero stati la regola e sarebbero proseguiti nel corso degli anni a venire, si affievolì nel giro di pochi anni, circa tre, nei quali ci furono altre 6 missioni in tutto. L’ultima missione lunare, fu Apollo 17, con cui il comandante Eugene Cernant, l’11 dicembre 1972 chiuse i battenti, lasciando l’ultima impronta sul satellite terrestre.

L’approdo – I preparativi per la passeggiata lunare iniziarono alle 23:43, richiedendo più tempo del previsto. Tre ore e mezza invece di due. Il portello venne aperto alle 02:39:33. Dodici minuti dopo Armstrong iniziò la sua discesa sul “Mare della Tranquillità”. Sei ore e mezza dopo aver toccato il suolo, alle 2:56:15 (le 4:56 italiane), dopo una breve descrizione della superficie (“Very fine grained… almost like a powder”, cioè “a grana molto fine… quasi come polvere”) e aver pronunciato la sua storica frase, Armstrong fece il suo primo passo fuori dall’Eagle e diventò il primo uomo a camminare su un altro corpo celeste.

Armstrong osservò che muoversi nella gravità lunare, un sesto di quella terrestre, era “forse più facile rispetto alle simulazioni… Non è assolutamente un problema andare in giro”. Aldrin tenne invece fede alla sua fama di eccentrico e testò metodi “alternativi” per muoversi, compreso il cosiddetto “salto del canguro”.

Il rientro – Gli astronauti piantarono insieme la bandiera degli Stati Uniti, ma la consistenza del terreno consentì un affondo di pochi centimetri.

Gli astronauti caricarono i film e due sacchi contenenti più di 22 chili di materiale lunare. Il portello venne chiuso alle 05:01. Dopo circa nove ore e mezzo, alle 17:54, Armstrong e Aldrin decollarono per raggiungere Collins a bordo del Columbia in orbita lunare.

Alle 16:57 del 24 luglio 1969, la Columbia impatta con l’Oceano Pacifico a testa in giù, i paracadute parafreno aperti.

“Tutto va bene, la nostra lista di controllo è completa, aspettiamo i sommozzatori”: è stata questa l’ultima trasmissione ufficiale di Armstrong dal Columbia. L’ultima comunicazione, dell’impresa più grande mai sostenuta dall’uomo.

Giusi Villa

di Benedetta Sisinni

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