A farmer's son raises his arms as he is surrounded by desert locusts while trying to chase them away from his crops, in Katitika village, Kitui county, Kenya Friday, Jan. 24, 2020. Desert locusts have swarmed into Kenya by the hundreds of millions from Somalia and Ethiopia, countries that haven't seen such numbers in a quarter-century, destroying farmland and threatening an already vulnerable region. (AP Photo/Ben Curtis)

Invasione di cavallette: il ritorno della piaga d’Africa

Sono passati soltanto 59 giorni dall’inizio di questo 2020 eppure sembra di essere catapultati nello scenario del famoso film Io Sono Leggenda che vede Will Smith come protagonista.

Gli “infetti” di oggi, sono i contagiati dall’oramai virale -in tutti i sensi- Coronavirus, ed i “vampiri mutanti”, i sopravvissuti del film, sono sicuramente tutti i leoni da tastiera e tutti gli impavidi che, noncuranti delle precauzioni ministeriali (non perdiamo nuovamente occasione per ricordare le regole e gli aggiornamenti ufficiali per l’Italia consultabili sui siti ufficiali: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus), continuano a non informarsi, ma soprattutto a farsi portavoce di cattiva informazione. Prevenire è sempre meglio che curare!

Vademecum Coronavirus

Il monopolio del Coronavirus, involontariamente o volontariamente, distoglie lo sguardo da altre problematiche

Non tutti sanno che, dall’altra parte del mondo, sta accadendo qualcosa di incredibile e paradossale.

Incredibile perché, basta guardare le immagini, non è di certo cosa comune assistere ad un’invasione di cavallette.

Paradossale perché queste locuste stanno letteralmente prosciugando tutte le risorse di cibo nel Corno d’Africa, continente simbolo della fame nel mondo.

Numeri della Malnutrizione

Circa 243 milioni di persone soffrono la fame in Africa. Il 33,9 % della popolazione mondiale malnutrita (su un totale di 841.150.151 milioni di persone) si trova nella sola regione orientale. Basta cliccare qui per vedere come il numero scritto al momento della stesura del presente articolo, sia in realtà aumentato parecchio nel momento in cui i lettori lo leggono.

Fonte: UNICEF, WHO, World Bank Joint Child Malnutrition dataset, May 2018

Perché è importante sottolineare nella regione orientale africana?

Fonte:https://it.wikivoyage.org/wiki/Africa_orientale

Gli stati della regione orientale occupano i primi posti in termini di malnutrizione, a livello continentale ed extra continentale. Capiamo dunque come le zone più colpite siano anche quelle che hanno già i maggiori problemi. Ripercorrendo le orme dello sciame, è chiaro come la sua espansione sia inesorabilmente aumentata. Parte dallo Yemen lo scorso luglio, arriva in Somalia, Gibuti ed in Kenya con un picco di insetti registrato nemmeno un mese fa. Da pochi giorni anche i cieli di Tanzania ed Uganda si sono oscurati progressivamente. Quest’ultima ha addirittura schierato l’esercito per combattere questa emergenza.

Fonte: Claudia Di Mento

Non è la prima volta che si presenta una condizione del genere nella storia del continente Africano. Ma un’invasione di questa portata mancava da oltre 25 anni nei territori di Etiopia e Somalia, da oltre 70 anni in Kenya.

Si parla di sciami grandi 2400 chilometri quadrati, che per intenderci è circa la superficie che ricopre due volte Roma. Ma è chiaro che il numero è destinato ad aumentare. Al momento ci sono circa 200 milioni di locuste che devastano raccolti, fonte di sostentamento di queste zone sia a livello sociale che economico.

Invasione delle locuste

Basti pensare che in un solo giorno possono divorare la stessa quantità di cibo che sfamerebbe 90 milioni di persone.

Oltre il danno la beffa

Le importanti e repentine variazioni climatiche non hanno contribuito all’aumentare dei raccolti, hanno però facilitato la deposizione delle uova delle locuste migratorie che necessitano di un ambiente umido e sabbioso, risultato di una stagione delle piogge particolarmente abbondante e duratura.

E se già i tassi di malnutrizione contemporanei registrano un incremento vertiginoso e le previsioni che si producono annualmente per il futuro non sono rosee, come immaginate possa incidere un’emergenza di questa portata? Non è un caso se la locusta migratoria è stata definita uno degli animali più pericolosi al mondo.

Altri problemi a parte la malnutrizione?

La FAO ormai da tempo lancia allarmi ed avvertimenti: arginare e risolvere significa salvare la vita a milioni di persone ed evitare flussi migratori di massa alimentati dal senso di abbandono e panico che questi popoli possono vivere.

L’ONU ha ricevuto soltanto 21 milioni dei 76 richiesti, necessari per sradicare questa infestazione.

Save The Children è già attiva per garantire alle fasce più a rischio, quindi bambini che riversano già in condizioni difficili ed alle loro famiglie, l’accesso ai beni di prima necessità. Con un occhio di riguardo anche al bestiame ed al sostegno materiale, per garantire risorse al superamento della crisi immediata.

Previsioni

La diffusione al resto del continente africano non è esclusa se non si interviene, oramai anche il Sud Sudan è stato raggiunto. Non solo, si stima che l’invasione delle cavallette proseguirà fino a Giugno 2020, date anche le condizioni meteorologiche favorevoli. Basti pensare che una locusta vive circa 3 mesi, ma è in grado di depositare fino a 300 uova: facendo un rapido calcolo in Estate potrebbero addirittura moltiplicare il loro numero fino a 500 volte.

Non si possono né bloccare voli aerei, né fare tamponi alle locuste, né chiamare il numero verde. In questo caso non basta nemmeno lavarsi le mani, anzi, l’intera comunità mondiale dovrebbe non lavarsene le mani ed intervenire al più presto. Non si tratta più di un problema limitato all’Africa o risolvibile dalle autorità locali, ma bisogna mobilitare quante più forze possibili per evitare un ulteriore aggravio delle complicanze per malnutrizione ed il tasso di mortalità, infantile e non.

 

Claudia Di Mento

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